I cani fanno più notizie degli umani....chi pensa ai curdi??? Il direttore della Caritas polemizza

"Alto Adige"    01/06/2002
Bolzano

LA CARITAS
«Ma nessuno s'indigna per i curdi»

l.f.

BOLZANO. «Sono molto amareggiato: i cani fanno più notizia degli esseri umani». Il direttore della Caritas Mauro Randi non si unisce al coro di entusiasmo che circonda l'happy end dei beagle. «L'arrivo in città di 50 profughi cudi (tra cui interi nuclei familiari), è stato praticamente ignorato dall'opinione pubblica. Adottare i cani come ha fatto l'onorevole Ebner è facile e porta un ritorno di immagine, impegnarsi per i curdi che entrano nel nostro Paese in condizioni disastrose è invece molto più gravoso». Randi, sia chiaro, è contento per i cani: «Ma mi sarebbe piaciuto che altrettanta attenzione venisse dedicata ad altri cuccioli, quelli d'uomo. Ci sono 35 bambini profughi che frequentano la nostra mensa. Per loro nessuno è pronto a muoversi o a scandalizzarsi. Eppure li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, visto che dormono e vivono nei giardini della stazione».

Da sempre il clero ha avuto un atteggiamento poco benevolo nei confronti degli animali

"Alto Adige"    05/06/2002
Bolzano

«L'attacco di don Renner è scorretto»
Michl Ebner ricorda San Francesco per spiegare l'acquisto dei cani
I CUCCIOLI E I CURDI

di Mara Deimichei

BOLZANO. Paragonare l'acquisto di 56 cuccioli destinati alla vivisezione con il problema degli extracomunitari e dei curdi, è sbagliato. Sono due problematiche diverse che non possono essere messe sullo stesso piano. In poche parole don Renner ha sbagliato a dar addosso a Michl Ebner per l'adozione dei cani. Così la pensano don Joseph Hurton, Ester Valzolgher e Alfred Pürgstaller. E anche lo stesso europarlamentare: «Mescolare deliberatamente i beagle con i curdi è scorretto».
«Venerdì - ricorda Michl Ebner - si poneva una scelta per quanto riguarda i 56 beagle. O farli andare verso una morte atroce in un laboratorio di vivisezione di Amburgo o trovare una soluzione per salvarli da questa sorte. Parallelamente ad istituzioni, altri politici e persone della vita sociale ho optato per una soluzione rapida per salvare questi animali. Si può condividere o no questa iniziativa. Questo è più che lecito. Ma non è corretto, e non lo è soprattutto per un uomo della chiesa, utilizzare questa iniziativa finalizzata alla salvezza di 56 creature, per sferrare un attacco feroce e indistinto contro un politico. Vorrei ricordare che come parlamentare mi sono adoperato in molte occasioni per il popolo curdo, per i profughi e per una nuova politica per il terzo mondo. Sarebbe più utile se don Renner, invece di fare proclami sui media, producesse proposte concrete. Infine - conclude Enber - vorrei ricordare a don Renner la figura di San Francesco che ha predicato di amare sia gli uomini che gli animali. Mi atterrò anche in futuro ai principi del frate scalzo divenuto santo.
«Non è una mossa elettoralistica - sentenzia don Joseph Hurton - ma un gesto di grande valore umano per il quale Ebner deve essere ringraziato. Il fatto di aiutare i cuccioli non comporta del menefreghismo nei confronti degli essere umani. I cuccioli non sono solo, come dice don Renner, abbaiate e pipì, ma sono anche cani da valanga, cani per ciechi, vengono utilizzati in operazioni antidroga e alleviano la solitudine in molte persone. Sono, quindi, socialmente importanti. E nemmeno gli extracomunitari sono servi che vengono utilizzati per raccogliere le nostre mele e basta. Grazie al lavoro stagionale che trovano in Alto Adige ci sono intere famiglie che sopravvivono. Per loro questi lavori significano nuove prospettive di vita. E quindi la raccolta delle mele serve, prima di tutto, proprio ai lavoratori extracomunitari. Infine i curdi, un popolo senza nazione che vive in condizioni difficili. Nei loro confronti la Provincia ha dimostrato tanta sensibilità. Quindi - conclude don Hurton - a don Renner dico di non pensare solo alla politica, ma alla sensibilità umana che Ebner ha dimostrato». Contro la visione antropocentrica della chiesa anche Ester Valzolgher, anima della Lav altoatesina. «Da sempre il clero ha avuto - spiega l'animalista - un atteggiamento poco benevolo nei confronti degli animali. Per loro prima c'è, in ogni caso l'uomo. Ma si dimenticano di una cosa importante: se si salvano gli animali, si salverà anche l'uomo. Diminuendo il consumo della carne (e quindi anche il numero di bestie destinate al macello) si aumenterà la provvista di cereali del terzo mondo. Noi ora deprediamo i Paesi poveri dei cereali per darli agli animali togliendo così il "pane" di bocca dai poveri». E il leader degli Arbeitnehmer, Albert Pürgstaller, getta acqua sul fuoco delle polemiche. «Penso che sarebbe importante per tutti avere una maggiore sensibilità sia per la gente che arriva da noi ed è senza casa sia anche per gli animali. Quella dell'europarlamentare è stata un'azione valida. Non si può andare a contestare questa scelta mettendola in alternativa al necessario e doveroso spirito solidaristico verso gli extracomunitari. Sono tutte cose necessarie che vanno nella direzione di aumentare la sensibilità generale. Poi certo tutti dovremmo impegnarci di più sulle questioni sociali per raggiungere una maggiore equità. L'unica cosa che conta - conclude Pürgstaller - è accrescere la sensibilità su queste tematiche».

Il Gruppo Bairo: Tutte le creature vanno difese quando non possono farlo da sole...

"Alto Adige"    05/06/2002
Bolzano

«Vanno difesi tutti»
Gli animalisti contro Randi della Caritas

BOLZANO. Dopo l'indignazione di Mauro Randi, direttore della Caritas, è ora la volta di un'associazione animalista. Il Gruppo Bairo scende in campo a difesa dei 56 cuccioli di beagle e critica le affermazioni di Randi.
Tanta attenzione per i cani e totale indifferenza per i 50 profughi, tra i quali 35 bambini, accampati nei giardini della stazione di Bolzano, avevano suscitato disappunto nel direttore della Caritas. Randi aveva anche parlato di interesse e «facile ritorno d'immagine» dietro al gesto dell'europarlamentare Svp Michl Ebner che avrebbe strumentalmente "adottato" le bestiole. Un gesto comunque che ha salvato i cuccioli da un funesto destino di sperimentazioni scientifiche.
Ma il Gruppo Bairo non ci sta. Un'inutile contrapposizione tra uomini e animali che a detta di simpatizzanti e aderenti dell'associazione animalista e umanitaria non ha alcun senso. Ecco che in redazione sono arrivati e-mail da Roma, Ancona e Caserta, tutte con lo stesso ritornello. «La contrapposizione bambini-animali viene generalmente usata da chi non fa nulla nè per l'uno nè per l'altro» scrive Claudia del Gruppo Bairo di Roma. Ma aggiunge anche, rivolgendosi con disappunto a Randi,: «Tutte le creature vanno difese quando non possono farlo da sole». Sugli stessi toni Arianna di Ancona che sempre al direttore della Caritas scrive: «Piantiamola con questa musichetta e cerchi anche lei, nel suo tempo libero, che immagino sia poco, di aiutare questi poveri animali».
Carla di Caserta rincara la dose: «Il rispetto di ogni forma di vita dovrebbe essere il principio fondamentale di ogni paese civile e non dovrebbe porre nessuna preferenza fra vita animale e vita umana».
Nelle parole di queste associate le posizioni del Gruppo Bairo che, a cani e gatti, dedica un articolato sito internet. Qui vengono affrontati i temi caldi a difesa delle bestiole quali il randagismo, l'abbandono, i maltrattamenti, la vivisezione ecc. E a presentare il gruppo animalista e il sito è Bairo in persona: un cane randagio deluso dall'uomo. Sempre in internet uno spazio per adottare gli animali, con tanto di foto e occhioni languidi di cagnolini abbandonati, tutte le leggi e le ordinanze in tema di bestie, la rubrica il "veterinario risponde" e lo spazio lettera aperta per denuncuiare casi di abbandoni e di sfruttamento.

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