"Libero" 02/06/2002 |
Di Oscar Grazioli Bolzano: - Il Sud Tirolo si è arricchito si 112 orecchie pendenti.- Così scrive Dolomiten, il quotidiano sudtirolese che ha avviato la campagna "Salviamo i Beagle dal Laboratorio". L'odissea dei 56 cuccioli, provienienti dalla ditta Morini di reggio Emilia e diretti a un laboratorio di sperimentazione in Germania, è finita bene. Grazie alla spina dell'opinione pubblica, all'interessamento dell'Europarlamentare Michl Ebner e del Consigliere Comunale Stefano Fattor, il Procuratore della repubblica Brenno Baumgarter ha confiscato i cani, che sono sati acquistati per cira 20.000 euro dal parlamentare europeo. La trattative sono state frenetiche e complicate. Bisognava fare presto: c'era il pericolo che a ditta inviasse un altro camion per trasportare gli animali nel laboratorio tedesco. Con grande efficienza il magistrato ha risolto il problema. Ora icuccioli dormono beati in una casa di protezione. Dolomiten ha resonoto che i cani saranno ceduti a persone affidabili che ne dovranno fare richiesta al fax 0471-925440 oppure al seguente indirizzo e-mail: [email protected] Questo non toglie che, nei prossimi giorni, un camion attrezzato perfettamente e con tutti i documenti in regola attraverserà il confine, con un carico analogo, diretto allo stesso laboratorio, ove si compirà il triste desino di questi cani dallo sguardo mite. Purtroppo la loro armonia di proporzioni, la loro mansuetudine e la loro taglia ne hanno fatto l'ideale per gli esperimenti di vivisezione, una vergogna non più tollerabile. Il prof. Pietro Croce, medico che da anni si batte contro la sperimentazione animale, intervistato per telefono ha detto:- Una piccola grande vittoria voluta dalla gente comune, nelle cui mani sta il destino di questa orribile pratica.- |
"Alto Adige" 01/06/2002 |
di Marco Rizza BOLZANO. E' partita la caccia ai beagle: da tutta Italia centinaia di domande per ottenere i cuccioli salvati dalla vivisezione. BOLZANO. E' partita la caccia al beagle. Solo ieri sono arrivati da tutta Italia alla redazione del Dolomiten qualcosa come 120 fax (30 ne erano arrivati il primo giorno) e 50 e-mail da persone che vorrebbero adottare uno dei cagnolini salvati dal Laboratorio di farmacologia di Amburgo. L'assegnazione dei cuccioli seguirà l'ordine cronologico delle richieste ma solo fino a un certo punto: come è costume della Sill, infatti, i beagle saranno consegnati solo a chi dimostrerà di essere idoneo. |
"Il resto del Carlino" 05/06/2002 Un beagle ha trovato casa a Reggio Uno dei 56 beagle |
Un beagle ha trovato casa a Reggio Uno dei 56 beagle salvati dalla vivisezione ha trovato casa a Reggio. Il dottor Oscar Grazioli, co-titolare della clinica veterinaria «Belvedere», ha infatti deciso di adottarne uno. «Ho mandato subito una e-mail al quotidiano Dolomiten (che si occupa della gestione delle adozioni, ndr) - dice Grazioli - per averne uno. Penso infatti che sia giusto che almeno uno di quei cuccioli ritorni a Reggio, cioè da dove è partito il carico destinato al laboratorio farmacologico di Amburgo». Ma Oscar Grazioli non si ferma qui. Si capisce che ha un «sassolino» da togliersi. «Io penso che il sindaco avrebbe fatto un bel gesto se avesse adottato uno di quei cuccioli. Sarebbe stato un gesto simbolico per far capire che anche a Reggio esistono persone che amano gli animali...». Il dottor Grazioli non ha ancora ricevuto l'ok da Bolzano per l'adozione, ma pare essere una semplice formalità. Il veterinario non ha ancora deciso se tenerlo oppure consegnarlo a sua volta a una famiglia. «L'adozione la facciamo sotto l'egida dell'ambulatorio - ha sottolineato ieri il veterinario - Dopo di che se troveremo una famiglia adeguata bene, altrimenti lo teniamo io e la mia socia». Ma Grazioli non è l'unico ad aver adottato uno dei cuccioli. Sono infatti quindici quelli che hanno trovato casa fino a questo momento. Tra i nuovi padroni ci sono anche tre giornalisti. Altri due cuccioli sono finiti a Milano, i restanti quasi tutti sono rimasti a Bolzano. La famiglia Ebner (Michel, europarlamentare, è uno degli artefici di questo salvataggio) ne ha portati a casa un paio, mentre altri tre beagle sono andati agli animalisti che hanno contribuito a salvarli. Uno dei tre è stato chiamato «Bobo», in onore dell'attaccante della Nazionale Vieri, autore della doppietta che ha permesso all'Italia di vincere la prima partita al mondiale.Una giornata quindi lieta quella vissuta ieri al canile di Bolzano, con un continuo viavai di chi voleva portarsi a casa il suo beagle. Ma c'è anche preoccupazione fra gli animalisti del posto perché è giunta la notizia che un altro camion carico di cuccioli starebbe per partire da Reggio alla volta dello stesso laboratorio di Amburgo. Intanto, attraverso Internet,le associazioni ambientaliste hanno inviato un lettera di protesta al sindaco di S.Polo invitando tutti gli animalisti a spedirne a loro volta una copia. Nina Reverberi |
"Alto Adige" 06/06/2002 |
l.f. BOLZANO. I 56 cuccioli beagle salvati alla vivisezione viaggiavano verso Amburgo con certificazioni di accompagnamento false. Dalle carte risultano nati in dicembre e aver ricevuto per quattro volte il trattamento antiparassitario. Invece è stato accertato che hanno al massimo tre mesi e l'intestino pieno di vermi. Sono in corso analisi del sangue per verificare se siano stati vaccinati come dichiarato dalla "Morini". La dirigenza del canile sanitario sta per presentare un esposto in Procura contro l'allevamento. E Rudi Benedikter ha integrato con una nuova denuncia il fascicolo aperto dal pm Benno Baumgartner. Gli operatori del canile sanitario ieri pomeriggio hanno chiamato uno per uno gli affidatari che hanno già ottenuto in adozione i beagle. «Attenzione - ha spiegato Christian Klotz - dovete portare i cuccioli dal veterinario. I certificati di accompagnamento della Morini sono falsi. I piccoli hanno al massimo tre mesi: non possono quindi essere nati in dicembre e aver ricevuto il trattamento antiparassitario in gennaio come attestano i documenti dell'allevamento». Il sospetto alla Sill l'avevano da giorni, ma è stato il risultato del test delle feci eseguito dall'Istituto zooprofilattico a dare la prova del nove: i cani hanno tutti i vermi. Sul libretto sanitario fornito dall'azienda c'è invece scritto (con tanto di firma e timbro del veterinario) che hanno subìto per quattro volte lo sverminamento. Il trattamento sarebbe iniziato il 19 gennaio. «Ci devono spiegare come hanno fatto - si chiede polemicamente Klotz - visto che i cuccioli non erano ancora al mondo». Secondo una stima del veterinario della Sill Lorenzi, ma anche di altri medici, i piccoli raggiungerebbero a malapena i tre mesi. Lorenzi sta aspettando i risultati delle analisi del sangue che verificheranno se i beagle sono almeno stati vaccinati alla rabbia e alla trivalente, come dichiarato dalla Morini. «Sono molto curioso: se fossero stati veramente sottoposti al trattamento antiparassitario oggi non avrebbero l'intestino pieno di ascaridi. Mi auguro che con la vaccinazione a Reggio Emilia siano stati più seri. E' molto probabile che presenteremo un esposto in Procura». Un esposto contro l'azienda e il veterinario che avrebbe dichiarato il falso. Una denuncia è stata intanto inoltrata da Rudi Benedikter: «Ho inviato a Baumgartner un nuovo dossier che dimostra che c'è stata un'evidente manipolazione delle carte da parte dell'allevamento: un cucciolo nato in dicembre non può avere oggi tre mesi». Rimane una domanda: perché la "Morini" avrebbe dichiarato un'età diversa da quella reale e trattamenti sanitari mai fatti? «Tutto fa supporre che il laboratorio di Amburgo pretendesse certe garanzie - risponde Klotz -: animali di almeno sei mesi e in regola con vaccinazione e antiparassitari. La Morini non aveva cuccioli così grandi e allora ha barato». Lorenzi non azzarda ipotesi: «Toccherà alla magistratura scoprire cosa è successo». Benedikter è convinto che la spiegazione si trovi nelle leggi che limitano il trasporto e l'utilizzo degli animali per esperimenti scientifici. |
"Libero" 06/06/2002 PRESIDIO ANIMALISTA ALLALLEVAMENTO MORINI |
Reggio Emilia: Sono davanti da ieri mattina. Un gruppetto ediguo, appostato sulla strada statale che affianca lallevamento Morini a san Paolo DEnza, vicino a reggio Emilia. Si danno il cambio accanto a quella "fabbrica della morte" a nome delle maggiori associazioni animaliste d'Italia: la Lav (Lega anti vivivsezione) lOipa (organizzazione internazionale protezione animali) lEnpa (Ente nazionale protezione animali) lUNA (uomo, natura, animali) e lUepa (Unione europea protezione animale), organizzatrice delliniziativa. E dal casermone pieno di gabbie lagher che giovedì scorso è partito un camion con 56 cuccioli di Beagle. Li hanno salvati per il rotto della cuffia alla frontiera con lAustria: erano destinati ai tavoli di sperimentazione di un laboratorio farmaceutico di Amburgo. A disporne il sequestro è stato il sostituto procuratore di Bolzano, Benno Baumgart. Lautomezzo usato per il trasporto non era a norma: mancava limpianto di aerazione. Ma il veterinario che poi ha visitato quei peluche spaventati ha rilevato chiari segni di maltrattamento sui piccoli. Ieri gli animalisti erano lì per prendere il numero di targa del camion che porterà un altro carico verso la morte. Una giornata ad alto rischio, spiega Roberta Castani, presidente dellOipa, di Parma; come risulta dallopera di dissuasione dei carabinieri del comando di san Paolo dEnza: - ma se le Morini escono e vi conficcano due pallottole in testa, voi da chi andreste a piangere?- E poi la lezione dei militari sulla vivisezione:- Iniettano solo dei sieri per vedere come reagiscono.- Ma Roberta ha visto come vivono gli animali laggiù: costretti in gabbie di ferro, sommersi da feci e urine. Lunico raggio di luce che penetra dal cortile viene imprigionato in un corridoio di un metro e mezzo dove i cuccioli si ammassano. Sembra un truogolo, più che un allevamento. Testimonianze dei privati che hanno comprato dei cani lì attestano attestano che i piccoli non si reggono sulle zampine, sono storditi e malati. Vittime di maltrattamenti, insomma. Un reato indicato nel codice penale allarticolo 727. Anche se cè ancora (i carabinieri) chi sostiene che :- i vivisettori vogliono bene ai loro animali.- |
"Alto Adige" 07/06/2002 Animalisti inseguono il tir dei Beagle |
l.f. BOLZANO. Al comando della polizia stradale di Vipiteno la telefonata è arrivata alle 4 di mattina: «E' partito un altro carico di cuccioli». La rete animalista era già in fibrillazione da un'ora: da quando due attiviste che piantonavano l'allevamento Morini a San Polo di Reggio Emilia, avevano visto uscire un camion sospetto. Le due ragazze gli si sono messe alle calcagna, lanciando l'allarme col cellulare, diramando il numero di targa a tutte le associazioni e alle polizie di confine. Ma poi si è scoperto che trasportava solo biscotti. Un altro carico, questa volta però di beagle, sarebbe invece partito alle 15. Il primo allarme scatta ieri notte intorno alle 3. Due militanti animaliste appostate davanti all'allevamento Morini, «nascoste nell'erba alta un metro e mezzo», notano un viavai di persone dal cancello principale. «Alle 2 - raccontano - si sono spente tutte le luci, persino quelle del viale. C'era una calma irreale. Poi, all'improvviso, si sono levati nell'aria i lamenti struggenti dei cani: le mamme ululavano, i piccoli piangevano. Li stavano separando, ne siamo sicure. Nel buio si vedevano brillare le torce». Alle 3.45 un camion sbuca da un'uscita laterale: «Per depistarci, ma non ci siamo fatte sorprendere». Le due ragazze saltano in auto e partono all'inseguimento: l'autista si infila in un dedalo di stradine di campagna. «Voleva seminarci». Le ragazze gli stanno dietro fino al casello di Reggio. Direzione: Brennero. Poi lo perdono di vista. Intanto telefonano agli amici, alla polizia stradale, alla guardia di finanza. Diramano il numero di targa. Si mette in moto una gigantesca rete con un unico obiettivo: salvare i cuccioli. Il comandante della Polstrada di Vipiteno Mock ordina alle pattuglie la massima vigilanza, ma il sospetto è che il carico sia diretto in Germania via Tarvisio o Chiasso. Ad Amburgo i militanti del movimento «Tierbefreier» sono pronti ad entrare in azione "con ogni mezzo". La tensione è alle stelle, quando, verso le 13, si scopre che il camion, di proprietà di una ditta di Reggio, trasporta invece biscotti. L'autista è di San Polo: abita nella via retrostante all'allevamento. Ha l'abitudine di parcheggiare il camion davanti a casa. Mercoledì notte si è alzato alle tre per partire alla volta di Teramo. «Ho visto che qualcuno mi seguiva - racconta -, ero terrorizzato. Stavo per chiamare la polizia». Insomma, un equivoco: l'agitazione e l'ansia di salvare altri cuccioli avrebbero giocato un brutto scherzo... Tra gli animalisti però non tutti sono convinti della gaffe. «E' stata una manovra diversiva: chi ci dice che i cani non siano stati lasciati in un allevamento del Veneto in attesa che le acque si raffreddino, inventando poi la storia dei biscotti? E poi, perché ha imboccato l'A22 se era diretto a Teramo?». Alle 14, le volontarie dell'Organizzazione protezione animali, si ripiazzano davanti all'allevamento. Alle 15.30, nuovo allarme: nel cortile c'è un camion. Vengono caricate gabbie per animali. Riparte la mobilitazione: «Questa volta - gridano le ragazze nei telefonini - siamo sicure: è un carico di beagle». Stessa scena della notte: riparte l'inseguimento. Di nuovo A22, direzione Brennero. Ma dopo qualche chilometro, il camion riesce a dileguarsi. Cosa c'era a bordo?, dov'era diretto? Mistero. Ma l'allevamento Morini, che ha ancora 700 cuccioli da piazzare, non rinuncerà certo al giro d'affari. Senza contare che al laboratorio di Amburgo sono imbufaliti: hanno ordinato i cani e li vogliono. Subito. |