Carabinieri sparano a un cane

Il Resto del Carlino 8/3/2002
Reggio Emilia

«Il cane non ha assalito mio zio»

«Il rottweiler (nella foto) non ha aggredito nessuno». Lo afferma il nipote del pensionato sessantatreenne ferito dal cane mercoledì mattina a Fasana nei pressi di Adria.
Cosa è accaduto allora?
«Mio zio era in casa e stava scendendo le scale. Voleva portare da mangiare al cane, come fa ogni mattina. A un cero punto è scivolato ed è finito a terra, sul selciato dopo essersi procurato delle ferite al gomito e al ginocchio».
A questo punto sarebbe stato aggredito dal cane?
«No, assolutamente. Lo ripeto. Il rottweiler non ha aggredito nessuno, è semplicemente salito sul corpo di mio zio. E logicamente, trattandosi di un animale di un certo peso, si è fatto sentire. In più con una zampa ha ferito (ma incidentalmente) al viso mio zio, provocandogli delle escoriazioni».
Chi ha visto la scena però si è impressionato e ha chiesto aiuto?
«Gli amici dello zio hanno assistito solo all'ultima parte di quanto era effettivamente accaduto, e non sapendo cosa era avvenuto in precedenza, hanno cominciato ad urlare. Hanno anche cercato di tirargli addoso un bastone per spostarlo. Quindi hanno chiesto l'intervento dei carabinieri».
Nel frattempo il cane che ha fatto?
«E' rimasto vicino al corpo dello zio che intanto però si era alzato e si era avvicinato alla porta d'ingresso dell'abitazione».
Quando sono arrivati i carabinieri cosa è successo?
«Non so in che modo i militari siano riusciti ad attirare l'attenzione dell'animale, il quale non si è scaraventato, come è stato detto, bava alla bocca, contro la recinzione al di là della quale c'erano i militari dell'Arma. Questi ultimi senza chiedere permesso al padrone hanno poi sparato tre colpi, abbattendo il cane».
Il ferito è stato trasportato poi all'ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Rovigo dove è stato medicato al Pronto Soccorso. I medici gli hanno riscontrato ferite guaribili in cinque giorni. L'uomo è stato quindi dimesso e nel pomeriggio di mercoledì si trovava già nella sua abitazione.
La carcassa dell'animale è stata invece portata all'istituto zooprofilattico per accertare eventuali patologie, non esclusa la rabbia.

 

Elaborato da Patrizia Restelli di Milano - Gruppo Bairo - 

Messaggio tipo da personalizzare e inviare ai Carabinieri all'indirizzo:
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Egregio Comandante,
leggendo un articolo sul "Resto del Carlino" del giorno 8/3/2001 che allego all'e-mail,sono rimasta esterefatta da tanta negligenza e superficialità, nonchè di violenza gratuita verso un animale che cercava di avvertire gli umani, che una persona a lui cara doveva essere soccorsa!Ma come è possibile? Parlo del pensionato che stava andando a portare il cibo al rottweiller di suo nipote , quando incidentalmente è caduto dalle scale ed il cane agitato è precipitato a soccorrerlo a modo suo, i vicini sono accorsi pensando che il signore fosse stato aggredito dal cane in questione e hanno avvertito i carabinieri che quando sono arrivati hanno ucciso subito il rottweiller, che era , tra le altre cose dietro una recinzione! Ma come possono verificarsi episodi del genere? A parte una cattiva cultura, per cui certe razze sono dipinte spesso come pericolose ( non viene mai specificato che è solo l'uomo a renderli tali), non c'era la possibilità di addormentarlo o ,se non attrezzati piuttosto di ferirlo senza ucciderlo, anche se ripeto, pare che il cane stesse dietro una recinzione, per cui  fosse stato anche  pericoloso non bisognava certo difendersi così?Ma per certi casi non si puo' interpellare dei veterinari prima di agire di testa propria?Ora il cane che voleva aiutare un umano, purtroppo non c'è più, ma qualcuno deve pagare per un gesto sconsiderato che ancora una volta ha dimostrato quanto l'uomo non meriti l'amicizia e la fiducia dei nostri amici animali!
Distinti Saluti
Nome ...Cognome..Città
Gruppo Bairo

P.S.
Allego l'articolo in questione: (ALLEGARE L'INFOSTAMPA PUBBLICATA SOPRA)

 

Risposta dei carabinieri
Nel convenire sulla cattiva cultura che porta ad identificare "certe razze canine" come cattive, desideriamo sottolinearLe come l'operato dei militari nella circostanza sia stato assolutamente doveroso, in quanto nel contrapposto bilanciamento degli interessi, emergenti dalla situazione risultava prioritario soccorrere l'uomo (e l'elemento tempo aveva un'importanza assoluta). Infatti qualora vi fosse stato qualche ritardo i carabinieri ne avrebbero dovuto rispondere anche in sede penale.
Forse l'intervento dei militari è stato troppo precipitoso, ma parlarne ora, a bocce ferme, è sin troppo semplicistico.
Nell'assoluta convinzione che i diritti degli animali siano tra i valori che l'Arma dei Carabinieri maggiormente tutela, Le formuliamo i più distinti saluti.
Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'Arma dei Carabinieri
Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri
Viale Romania, 45 00197 Roma
Tel. 06.8098.2935
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