febbraio/marzo 2004
La storia di Baffo
L'UNIONE SARDA - 3 FEBBRAIO 2004 - ORISTANO E PROVINCIA
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febbraio 2004 - dalla Mailing list di Bairo:
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La protesta iniziata dal GRUPPO BAIRO |
Catturate Baffo. Toglietegli quel filo di ferro attorno al collo che lo sta uccidendo. ASL di Mogoro (l'ASL di Mogoro dipende da quella di Oristano) tel. 0783 317764 oppure 317769 oppure 0783 991792 - Dr. Panichi Sindaco di Mogoro Dr. Gianni Pia - email: [email protected] - tel. 0783 997034 oppure 0783 99301 - fax0783 990131 |
L'UNIONE SARDA - 6 FEBBRAIO 2004 - ORISTANO E PROVINCIA
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L'UNIONE SARDA - 6 FEBBRAIO 2004 - ORISTANO E PROVINCIA
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dalla Mailing list di Bairo 24/02/04
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L'UNIONE SARDA - 24 FEBBRAIO 2004 - ORISTANO E PROVINCIA
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dalla Mailing list di Bairo - 28 febbraio 2004
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dalla Mailing list di Bairo - 2 marzo 2004
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dalla Mailing list di Bairo - 3 marzo 2004
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DA LIBERO – 4 MARZO 2004 - ITALIA
Tutti mobilitati per il cane Baffo col cappio al collo.
Di Oscar Grazioli
La richiesta di salvataggio del cane Baffo da parte della scuola elementare di Sabbioni (Crema) ha mobilitato mezza Italia. Al quotidiano L’Unione Sarda sono piuttosto perplessi per il numero di telefonate giunte in redazione. La Sardegna ha enormi problemi e non pensavano che arrivassero tante telefonate. – Se avessero sequestrato qualche Vip,- mi ha confessato un giornalista – Non credo avremmo avuto un tale subbuglio.- Anche in redazione a Libero sono arrivate numerose richieste volte a perorare un intervento definitivo da parte delle autorità locali. La vicenda di questo bastardino che, da giorni, girava per le strade del comune di Mogoro con un fil di ferro piantato nel collo ha colpito profondamente i bambini della scuola di Sabbioni e quando ci si mettono di mezzo i bambini non c’è papà o mamma che possano ignorarne le richieste. Figuriamoci se poi i genitori, insegnanti, bidelli, parlamentari e personalità dello spettacolo si coalizzano con i bambini. A questo punto il sindaco di Oristano, sollecitato anche dal prefetto, ha riunito assessori e tecnici e ha deciso che ieri era il Day. Baffo doveva essere sottratto al suo mesto destino di cane randagio vagante con uno strumento di tortura al collo. Nel pomeriggio, alle 16 tutto era pronto per la cattura. Mancava solo il cane. Baffo non solo non si è fatto avvicinare, ma ha pensato bene che se un uomo era capace di passargli un fil di ferro stretto attorno al collo, probabilmente molti uomini erano in grado di fargli danni ben peggiori. Ha preferito salire in montagna o zampettare verso gli stagni e mettere qualche chilometro di distanza da quelle persone di cui il fedele amico dell’uomo dovrebbe fidarsi e invece non si fida più. Sarà un cane un semplice bastardino e probabilmente non ha fatto neanche l’asilo, ma coglione non è di sicuro, come non lo chi è stato scottato ben bene una volta nella vita. Certo è facile ragionare con il senno di poi, ma se ci si fosse pensato qualche giorno fa quando Baffo trotterellava ancora fiducioso tra il palazzo delle poste e quello del municipio…..Le ricerche riprenderanno lunedì, mentre tutto il paese è stato allertato per eventuali avvistamenti. Nel frattempo in redazione a Libero è giunta la simpatica richiesta di adozione da parte dell’intera scuola elementare Sabbioni di Crema. Assieme all’associazione Bairo, da sempre in prima fila nelle problematiche che riguardano il benessere animale, la scuola è disposta a collocare Baffo presso un rifugio gestito dagli animalisti e a condividerne la cura, dispensando qualche quintale di coccole a parziale risarcimento di quanto subito. Siamo certi che se le autorità sarde riusciranno a catturare baffo e consentiranno l’adozione, qualche compagnia aerea che fa scalo dal continente alle isole si offrirà di dare un passaggio al piccolo bastardino dalla Sardegna alla Lombardia. Quanto meno Libero promette che avanzerà loro la richiesta. Intanto è passata la notte sulle vigne del Capidanese stagni di Oristano e il mirto comincia a mescolare il suo profumo con quello dell’elicrisio. Due occhi terrorizzati sono lì in mezzo alla vegetazione e speriamo che almeno la fame abbia più potere della paura.
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dalla Mailing list di Bairo - 04 marzo 2004
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L'UNIONE SARDA - 4 marzo 2004 - ORISTANO E PROVINCIA
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LA VOCE DI CREMA - 5 MARZO - PRIMA PAGINA
"Baffo, ti adottiamo noi"
I Bambini dei Sabbioni scrivono al sindaco di Mogoro (Oristano): "Lo aspettiamo"
Quarta elementare commossa del cane sardo.
Crema (CR): La sua storia sta commuovendo l'Italia. Un piccolo cane ribattezzato Baffo che fugge all'affetto degli uomini dopo che altri uomini lo hanno ridotto nel peggiore dei modi. Nelle campagne di Oristano si sta cercando in tutti i modi di catturare questo cane che vaga con un fil di ferro stretto intorno al capo. Ma lui non si fida più, anche se non riesce a liberarsi del collare. Gli allievi della scuola elementare dei Sabbioni, con l'aiuto dell'insegnante e da Enrica Boiocchi, vicepresidente del Gruppo Bairo Onlus, hanno deciso di fare tutto il possibile per aiutarlo, anche fino all'adazione. Così, hanno scritto una lettera al sindaco di Mogoro per convincerlo a "catturare" il povero animale. A quel punto il cane giungerà in Lombardia, dove sarà curato presso una pensione rifugio di animali. Una volta guarito, forse troverà casa proprio nella città di Crema.
Baffo è un cagnolino di poco più di 5 Kg che si aggira per le strade di Mogoro, in provincia di Oristano, con il collo circondato e stretto da un fil di ferro. Baffo non riesce a liberarsene. Pochi sono gli umani pronti a dargli una mano. Ma anche quei pochi che cercano di farlo non ottengono altro risultato che far fuggire il povero animale, che diffida ormai da chiunque osi avvicinarsi. Questa triste storia, finita agli onori delle cronache nazionali, ha commosso a tal punto i bambini della scuola elementare della frazione cremasca dei Sabbioni da spingerli a fare tutto il possibile per aiutare Baffo. Sostenuti dall'insegnante e da Enrica Boiocchi, vicepresidente del Gruppo Bairo Onlus, hanno deciso di adottare il cagnolino. E così gli alunni della quarta elementare hanno scritto una lettera al sindaco di Mogoro per convincerlo a catturare Baffo. A quel punto il povero fido, una volta liberato dal terribile filo di fero, giungerà in Lombardia, dove verrà curato presso una pensione-rifugio per animali. E dopo finalmente potrà trovare una casa, magari proprio qui a crema. E' Enrica Boiocchi a spiegarci come si è svolta tutta la vicenda. - La nostra associazione dal mese di gennaio 2004 sta portando avanti un progetto nelle scuole elementari sul rispetto verso ogni forma di vita. Tale progetto, patrocinato dal comune di Crema ed intitolato "per crescere insieme in difesa dei più deboli" era indirizzato inizialmente alle classi quinte elementari, ma le insegnanti della direzione didattica del secondo Circolo di Crema, da cui è iniziato, hanno richiesto con insistenza l'intervento delle lezioni anche nelle classi seconda, terza e quarta.-
Contemporaneamente a questa iniziativa è arrivata la notizia della disperata situazione di Baffo e i bambini dei Sabbioni hanno subito voluto dimostrare tutta la loro sensibilità. Adesso bisogna incrociare le dita e sperare che nella "lontana" Mogoro qualcuno voglia e riesca a far qualcosa per lo sfortunato cagnolino
Emanuele Serina
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L'UNIONE SARDA - 8 marzo 2004 Oristano e Provincia
l’espediente
Due cagne in amore aprono la battuta, verranno sparse nel paese polpette con sonnifero
Mogoro (OR)
Oggi è il gran giorno della caccia a Baffo. Scenderanno in campo proprio tutti stamattina per strade e piazze di Mogoro per cercare di catturare il cane che ha commosso l’Italia, anche le due cagnette innamorate di proprietà del barracello Vincenzo Cau. Obiettivo immobilizzare l’animale che da mesi porta un fil di ferro che martoria il suo collo e liberarlo da quell’assurdo collare confezionato dalla mano di una persona senza alcuna sensibilità per una bestia indifesa. La mobilitazione di oggi è stata decisa nei giorni scorsi nella sala riunioni della Giunta municipale di Mogoro in un incontro fra il primo cittadino Gianni Pia, i barracelli, i responsabili del servizio veterinario della Asl 5 e l’associazione animalista di Cagliari Amici miei. Una task force che ha coinvolto la prefettura di Oristano che, anche dopo una precisa richiesta di chiarimenti sulla soluzione del caso Baffo da parte del senatore della Lega Nord Luigi Peruzzotti, segue con scrupolosa attenzione le ricerche del cane. Tutti in strada dunque; primo cittadino, barracelli, animalisti. I soci di Amici Miei arriveranno stamane a Mogoro intorno alle otto, «dobbiamo assolutamente trovare questo cane, ci sono tanti veterinari pronti a prendersi cura di Baffo», dice Cicci Rattu, dell’associazione cagliaritana. «La sostanza usata come sonnifero da iniettare in alcune polpette di carne arriverà intorno alle nove dalla Asl di Sanluri - annuncia il sindaco Gianni Pia - speriamo che questi sforzi e questa grande mobilitazione possano servire davvero a catturare il cane». Certamente le ricerche si concentreranno in quei rioni dove Baffo è stato avvistato nelle ultime ore. Come sabato sera, poco dopo le venti, quando Gianni Pau di Sanluri ma fidanzato a Mogoro, ha visto la bestiolina mangiare vicino ai cassonetti dei rifiuti di via Oristano. «Giravo in macchina e ho notato il cane che corrispondeva alla descrizione di Baffo, sono corso verso i cassonetti, ma l’animale è scappato, dileguandosi nella vicina campagna», racconta Pau. Era lui (piccola taglia, dal pelo marrone e soprattutto molto spaventato), avvistato, sempre in quella zona, da un gruppo di scout nei giorni scorsi in via Nuoro. Alcune polpette di carne saranno sistemate anche nel cortile di Adolfo Musio, in vico Eleonora, che ha visto Baffo aggirarsi con degli amici a quattro zampe in periferia, vicino alla strada per Gonnostramatza. Le battute per catturare l’animale si protrarranno fino al tardo pomeriggio. La speranza è davvero quella di poter rispondere a tutte le e-mail arrivate nella casella di posta elettronica de L’Unione Sarda e del Comune di Mogoro con la frase «Baffo è finalmente libero». Antonio Pintori |
L'UNIONE SARDA - 9 marzo 2004 Oristano e Provincia
Baffo avvistato e fotografato ma non si riesce a prenderlo
Mogoro (OR)
Lo hanno avvistato, perfino fotografato. Ha mangiato una polpetta di carne al sonnifero e poi è scappato via. C’è mancato davvero poco ieri mattina per catturare Baffo, il cane col pezzo di fil di ferro al collo che tiene col fiato sospeso l’Italia. Erano circa le 9,30. Il gruppo, formato da vigili comunali, barracelli e veterinari della Asl stava per partire per cercare la bestiolina per strade e piazze di Mogoro, quando Baffo si è presentato nel parco davanti al Municipio. Mancavano solo gli animalisti dell’associazione Amici Miei di Cagliari, in viaggio verso il paese della Marmilla: sono arrivati venti minuti dopo. Ma, forse, nel frattempo la baraonda attorno al cane è stata esagerata. Macchine fotografiche, richiami, la sistemazione delle carne piena di sonnifero devono aver spaventato Baffo, che ha mangiato appena una polpetta, per poi scappare. In tanti lo hanno inseguito, vigili, barracelli, ma ogni tentativo è stato vano. Il cane correva troppo in fretta, a zampe levate e si è dileguato nella campagna vicino a Masullas. E qui nasce il nuovo caso. L’animale con il collare fatto di fil di ferro, potrebbe provenire proprio da Masullas e non essere dunque di Mogoro. «Un allevatore stamattina mi ha detto di notare ogni giorno quel cane arrivare a Mogoro dalle campagne di Masullas in compagnia di altri cani», dice il vigile Giuseppe Scanu.
E il sonnifero? «In condizioni normali sarebbe stato efficacissimo, ma quella fuga agitata del cane potrebbe aver vanificato l’effetto della sostanza soporifera», dice il responsabile del servizio veterinario della Asl Marco Perria. Anche gli animalisti di Amici Miei, che hanno proseguito ieri pomeriggio le ricerche a Masullas, hanno lasciato Mogoro delusi. Baffo è ancora da solo con quel suo doloroso fil di ferro, anche se chi lo ha visto ieri mattina sostiene che il suo collo non sanguini più e dalle foto non si vede alcun fil di ferro. Una domanda è però lecita: sarà davvero Baffo il cane avvistato ieri mattina? La ricerca è rimandata ai prossimi giorni.
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dalla Mailing list di Bairo un messaggio dei bambini della scuola di Crema indirizzato al sindaco di Mogoro (OR) - 9 marzo 2004
Caro Sindaco.
Abbiamo letto sul quotidiano "L'Unione Sarda" di oggi, del tentativo fallito di catturare Baffo.
Insieme all'associazione Bairo, chiediamo di fare il possibile, estendendo le ricerche anche ai comuni vicini.
Speriamo che Baffo non sia spaventato al punto da non farsi più vedere.
Ti ringraziamo per l'impegno e aspettiamo buone notizie
Le insegnanti e gli alunni della classe 4' - Scuola elementare Sabbioni -
Direzione 2' Circolo di Crema. |
L'UNIONE SARDA
Il veterinario: «Ha la trachea perforata»
Baffo è finalmente libero da quel fil di ferro che rischiava di farlo morire. La piccola bestia, un meticcio dal pelo corto e marrone, due anni di vita e nove chili di peso, che ha scatenato un caso nazionale di maltrattamento ad un animale indifeso, è stato catturato ieri intorno alle 17, in via Fratelli Cervi, in pieno centro a Mogoro, davanti all’abitazione di Adriana Sechi, che in questi ultimi giorni più volte lo aveva sfamato (senza riuscire a bloccarlo). Trasportato nell’ambulatorio del veterinario Davide Brugnone il medico ha rimosso dal collo del povero cane quel fil di ferro, che rischiava di strangolarlo o provocarli un’emorragia. La mobilitazione è scattata alle sedici. Il vigile Giuseppe Spanu ha notato l’animale in via Fratelli Cervi ed ha chiamato il responsabile del servizio veterinario di Mogoro Marco Perria. Arrivato sul posto, Perria ha consegnato alla signora Sechi le polpette col sonnifero. E proprio grazie alla preziosa collaborazione della donna il cane è stato immobilizzato. Baffo si è fidato della sua benefattrice, si è avvicinato, ha mangiato la polpetta ed alle 17 ha manifestato i primi segni di mancamento. A quel punto è intervenuto Perria, che gli ha somministrato un sedativo più potente. Da qui la corsa all’ambulatorio di Brugnone, che è subito intervenuto sul collo dell’animale. Le sue parole sono eloquenti: «Il fil di ferro ha provocato una profonda cicatrice sul collo. Sotto il mento il ferro gli ha oltrepassato la carne viva bucandogli la trachea - spiega Brugnone - Baffo, se non fosse stato liberato da questo collare rischiava di morire per soffocamento od emorragia provocata dal sangue perso per il grosso foro praticato dal ferro». Frasi che fanno rabbrividire. Come ha potuto una persona umana, viene da chiedersi, essere artefice di una simile barbaria ad un povero cane che non aveva la possibilità di ribellarsi. Ma, ironia della sorte, questo mascalzone non potrà avere un nome ed un volto. Baffo non è stato microcippato, quindi non è possibile risalire al proprietario. Una cosa è certa. La bestiolina non viene da Mogoro, visto che tutti i cani del paese sono stati cippati nei mesi scorsi. Potrebbe essere di Masullas, secondo le testimonianze di allevatori che spesso lo hanno visto arrivare dalle campagne di quel paese, o da un altro centro vicino. Baffo è comunque fuori pericolo. Prognosi riservata, finché la ferita non si cicatrizza ed un trattamento, prescritto da Brugnone, di un ambiente caldo per 24 ore, una radiografia al collo e una terapia antibatterica ed antidolorifica per l’associazione animalista “Amici Miei” di Cagliari, che ieri ha preso in consegna il cane dalle mani del sindaco Gianni Pia. «Un grande risultato», dice Cinci Rattu di Amici Miei, «il cane sarà ospitato da una nostra socia, Flavia Carta di Ghilarza e sarà preso in cura dal veterinario di Paulilatino Salvatore Oppo. Quando si sarà rimesso, decideremo il suo affidamento». Soddisfatto anche il sindaco di Mogoro: «Abbiamo impegnato importanti risorse in termini di tempo e uomini ma era un nostro dovere etico», dice Pia: «Con tutta la gente che da tutta Italia ci ha dipinto come crudeli e senza cuore, noi cittadini di Mogoro abbiamo dato prova di essere sensibili e civili», aggiunge il tenente dei barracelli Giuseppe Perria. Antonio Pintori
Mogoro.
Il randagio si è finalmente lasciato prendere: il Comune l’ha già adottato
Baffo è libero e guarirà, ma ha rischiato di morire
Il veterinario: «Quel fil di ferro gli ha perforato la trachea»
Baffo è finalmente libero da quel fil di ferro che rischiava di farlo morire. La piccola bestia, un meticcio dal pelo corto e marrone, due anni di vita e nove chili di peso, che ha scatenato un vero caso nazionale di maltrattamento ad un animale indifeso, è stato catturato ieri pomeriggio, intorno alle 17, in via Fratelli Cervi, in pieno centro a Mogoro, davanti all’abitazione della signora Adriana Sechi, che in questi ultimi giorni più volte lo aveva sfamato (senza riuscire a bloccarlo). Frasi che fanno rabbrividire. Come ha potuto una persona umana, viene spontaneamente da chiedersi, essere artefice di una simile barbaria ad un povero cane che non aveva la possibilità di ribellarsi. Ma, ironia della sorte, questo mascalzone non potrà avere un nome ed un volto. Baffo non è stato microcippato, quindi non è possibile risalire al proprietario. Una cosa è certa. La bestiolina non viene da Mogoro, visto che tutti i cani del paese sono stati cippati nei mesi scorsi. Potrebbe essere di Masullas, secondo le testimonianze di allevatori che spesso lo hanno visto arrivare dalle campagne di quel paese, o da un altro centro vicino. Baffo è comunque fuori pericolo. Prognosi riservata, finché la ferita non si cicatrizza ed un trattamento, prescritto da Brugnone, di un ambiente caldo per 24 ore, una radiografia al collo e una terapia antibatterica ed antidolorifica per l’associazione animalista “Amici Miei” di Cagliari, che ieri nel tardo pomeriggio ha preso in consegna il cane dalle mani del sindaco Gianni Pia. «Un grande risultato», dice Cinci Rattu di Amici Miei, «il cane sarà ospitato da una nostra socia, Flavia Carta di Ghilarza e sarà preso in cura dal veterinario di Paulilatino Salvatore Oppo. Quando si sarà rimesso, decideremo il suo affidamento». Soddisfatto anche il sindaco di Mogoro: «Abbiamo impegnato importanti risorse in termini di tempo e uomini ma era un nostro dovere etico», dice Pia: «Con tutta la gente che da tutta Italia ci ha dipinto come crudeli e senza cuore, noi cittadini di Mogoro abbiamo dato prova di essere sensibili e civili», aggiunge il tenente dei barracelli Giuseppe Perria. Certo la foto di Baffo con la cicatrice dovrebbe far riflettere quella spietata mano che gli ha provocato tanto dolore. Non ha un volto ed un nome per l’opinione pubblica, ma dentro di sé dovrebbe solo vergognarsi. Antonio Pintori
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DA LIBERO - 10 MARZO 2004
La storia: una vita da randagio
Salvato il cagnolino Baffo. Ma adesso cerca una famiglia
Di Oscar Grazioli
- Caro Sindaco, dacci una mano a salvarlo,- questo il succo di una letterina inviata al primo amministratore del comune di Crema (Cremona) dall'insegnante e dagli alunni delle elementari Sabbioni. - Caro Sindaco e cari bambini della scuola di Crema, vi annunciamo che Baffo è stato catturato e gode ottima salute.- Era stato il quotidiano l'Unione Sarda a lanciare l'allarme nei confronti di Baffo, un bastardino di piccola taglia che si aggirava nel centro del piccolo comune di Mogoro, in provincia di Oristano, con un collarino che non era proprio un bijou firmato ma un filo di ferro annodato a cappio che penetrava in profondità nella carne facendola sanguinare. Quello che aveva turbato i bambini della scuola di Crema era il fatto che il piccolo Baffo girava da diversi giorni per le vie del paese senza che nessuno si desse la pena di aiutarlo. Il giorno dopo che Libero ha pubblicato la lettera della scuola di Sabbioni, in redazione sono arrivate numerose sollecitazioni da parte di semplici cittadini, ma anche di importanti personaggi pubblici. Numerose persone, oltre alla stessa scuola di Crema, si erano offerte di adottare il bastardino. A questo punto gli amministratori sardi ce l'hanno messa tutta. Il povero Baffo terrorizzato non si lasciava prendere. Per alcuni giorni era addirittura scomparso facendo temere il peggio. Tutto il paese di Mogoro si è mobilitato e, alla fine, la missione è stata compiuta con l'aiuto della signora Adriana che avendo già dato da mangiare al cane è riuscita ad avvicinarlo. Grazie ad una polpetta soporifera preparata con cura dal veterinario dell'Asl, il dottor Perria. Una volta satollo e assonnato è stato catturato e trasportato immediatamente nello studio del dottor Davide Brugnone, a Oristano. Il veterinario ha provveduto a togliere i pezzi di filo di ferro annodati che ormai penetravano in profondità, fino a sfiorare la trachea. Pochi giorni e Baffo probabilmente avrebbe trovato una morte orribile. Una volta medicato, il piccolo bastardino è stato affidato alla signora Rattu che lo porterà a Cagliari presso i locali di una associazione di protezione degli animali, ma pare che il comune di Mogoro abbia già manifestato l'idea di rientrarne in possesso, non sappiamo per quale destino. Sarebbe carino a mio avviso, che la scuola di Crema, quella che ha sollevato il problema a livello nazionale, coronasse il sogno di poter adottare questo cagnolino di solo nove chili di peso, maschio di due anni d'età. Se il comune di Mogoro fosse d'accordo vivremmo tutti più felici e più contenti, come nelle fiabe a lieto fine.
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L'UNIONE SARDA
Mogoro (OR)
Una scuola lombarda: «Vogliamo adottare Baffo»
Baffo ieri giocava tranquillo con una nuova amichetta, Ricciola, nel suo spazioso box del canile di Ghilarza. Il meticcio che dalle strade e piazze di Mogoro ha commosso alunni e suscitato le proteste di animalisti di tutta Italia sembra essersi già dimenticato di quel pezzo di fil di ferro che per oltre un mese gli ha martoriato il collo, rischiando di farlo morire. Ora lo assiste Flavia Carta, una socia di «I miei amici», associazione che si occupa di tante bestioline abbandonate nel canile di Ghilarza. «Baffo è tranquillo - dice la giovane - Ieri ha letteralmente divorato alcune gustose polpette di carne». E questa volta non erano piene di sonnifero, come quelle che hanno permesso di catturarlo martedì pomeriggio. Ormai la caccia e le battute di barracelli e vigili comunali sono acqua passata, anche se sono state preziosissime per liberare l’animale da quel cappio al collo. Così come le cagnette innamorate, che non sono mai state utilizzate per attirare Baffo, scappato lunedì mattina prima di poter avvertire il loro richiamo. Adesso lui non ne ha più bisogno e gioca con Ricciola nel box lungo dieci metri. Ed un triste destino lo accomuna alla sua nuova amica. «Ricciola è una cagnetta abbandonata, trovata lo scorso anno legata ad un cancello», aggiunge la Carta. Baffo rimane sotto le cure del veterinario Salvatore Oppo di Paulilatino. Ieri gli alunni della Media di Crema hanno gioito alla notizia della cattura del cane e lo vorrebbero adottare. «Sono discorsi prematuri - dice Cinci Rattu, presidente dell’associazione Amici Miei, che lo ha preso in custodia dal sindaco Gianni Pia - aspettiamo che Baffo si rimetta, poi affronteremo il problema». Intanto il sindaco di Mogoro ha inviato ieri una nota dettagliata sulla cattura del cane e la cessione agli animalisti di Cagliari alla Asl, al prefetto di Oristano ed all’assessorato regionale alla Sanità. «Abbiamo dato una risposta efficace ad una sfida etica e morale», scrive giustamente Pia. Ora Baffo sta bene. Antonio Pintori |
CORRIERE DELLA SERA - 11/3/32004
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LA VOCE DI CREMA – 11 MARZO 2004
Salvato da una morte certa in Sardegna, solo ora tutti fanno a gara per adottarlo
“Baffo è salvo e lo vogliamo noi”
Gli alunni dei Sabbioni sognano di incontrare il cagnolino
L’associazione Bairo assicura che in città troverebbe una vera casa
Crema: Vi ricordate di Baffo? Il piccolo cagnolino di due anni e di poco più di cinque chili che aveva il collo stretto da un filo di ferro? Quello stesso cagnolino che i bambini della quarta elementare dei Sabbioni avevano deciso di adottare? Ebbene, c’è una buona notizia: Baffo è stato liberato finalmente da quel “cappio” di ferro a Mogoro, in provincia di Oristano. Ora i bambini dei Sabbioni lo attendono a braccia aperte. Ma sorge, inaspettato, un nuovo problema. Il triste caso di Baffo, dopo la letterina dei bambini cremaschi al sindaco di Mogoro, è diventato un caso nazionale e, ora, una volta “catturato”, tutti gli abitanti del paese sardo e dintorni appaiono intenzionati ad adottarlo lasciando così a bocca asciutta gli alunni cremaschi ai quali, in un certo senso, il cagnolino deve la vita. Per prendere l’animale, che spaventato e provato dal dolore fuggiva a più non posso, sono state utilizzate delle polpette con lieve sonnifero. Il veterinario che per primo l’ha visitato, ha spiegato: - il fil di ferro ha provocato una profonda cicatrice sul collo del cane. Sotto il mento il ferro gli ha oltrepassato la carne viva bucandogli la trachea.- Davvero pazzesco. Enrica Boiocchi, vicepresidente dell’associazione Bairo, colei che per prima ha portato all’attenzione dei bambini della frazione cremasca il caso di Baffo vuole cederci chiaro:- I bambini appena hanno saputo che il cane era stato liberato hanno iniziato ad urlare dalla gioia. – Il nostro cane è libero, il nostro cane è libero- dicevano in coro. Ma come detto, non tutto sembra andare per il verso giusto. Qualcosa o qualcuno separano ancora il randagio “sardo” dai suoi “salvatori”. Ora – conferma Enrica Boiocchi- sembra che tutto il paese, dove fino a pochi giorni fa nessuno si curava della sorte di Baffo, voglia adottarlo. Noi dell’associazione Bairo vogliamo sapere però tutto. Come verrà curato, da chi verrà accudito e se verrà trattato bene. Non vogliamo che finisca in breve in un canile, dopo che la “moda” sarà passata. Noi siamo disposti a portarlo in Lombardia, a curarlo in una pensione per cani e, infine, a trovargli una famiglia. Magari proprio uno di questi bambini dei Sabbioni vuole Baffo. Loro hanno fatto tanto per salvarlo e alla fine ci sono riusciti.- Il fatto che il cagnolino sia libero, per il momento, è già un happy-end, se poi davvero lo si potesse portare a Crema, allora bisognerebbe davvero festeggiare |
IL GIORNO – 11 MARZO 2004
Gli scolaretti di Crema in aiuto di Baffo, cane sardo
Crema: Il cane Baffo non lo sa ma se, da ieri, è sano e salvo è anche grazie agli scolaretti della elementare Sabbioni di Crema. E al ponte di tenerezza e solidarietà che ha unito per più di un mese la città della Lombardia a un paese della Sardegna, Mogoro in provincia di Oristano. Il caso del randagio era stato segnalato la prima volta all’inizio di febbraio dal quotidiano l’Unione Sarda. Il cagnolino vagava con un fil di ferro stretto attorno al collo, che gli aveva procurato ferite che si stavano infettando. Spaventato e sanguinante, non si faceva avvicinare da nessuno. La sua storia, anche attraverso internet era arrivata alla scuola elementare di Crema e aveva colpito molti i bambini. In particolare gli alunni della classe quarta, che da gennaio stanno partecipando ad un progetto sul rispetto verso gli animali, la natura e ogni forma di vita, patrocinato da dal Comune e affidato all’associazione animalista Bairo. I bambini hanno chiesto alla loro maestra Annamaria Avogadri, di aiutarli a scrivere una lettera al Sindaco di Mogoro:- Caro sindaco – scrivono tra l’altro gli alunni, - ci ha stupito la notizia dell’indifferenza degli abitanti del tuo paese. Potresti convincerli ad aiutare i vigili a catturarlo e trovargli magari una famiglia?- L’Unione sarda ha riportato la mobilitazione degli scolari di Crema e il tam-tam in favore del randagino è proseguito. La “caccia grossa”, però a base di polpette per allettarlo non aveva dato esiti. Fino a quando ieri Baffo, finalmente, è stato preso e potrà essere curato. La bella notizia è arrivata subito nella scuola dei Sabbioni. Come diceva quella canzone di Gaber, qualcosa tipo:- non rubate i sogni ai bambini…- L. Acc. |
Messaggio inviato dagli iscritti in mailing list di Bairo al sindaco di Mogoro (OR) 14/03/04
Egregio Sindaco
Le scriviamo innanzitutto per ringraziarla e complimentarci pubblicamente con Lei, per ciò che ha fatto in favore del piccolo Baffo: cagnolino che, senza il suo intervento, ora sarebbe certamente morto di una lenta e orribile agonia.
La sua azione è stata importante e tempestiva ed è andata ben oltre i limiti dei doveri d'ufficio.
Questo denota spiccata sensibilità e compassione verso le forme di vita non umane che spesso vengono lasciate al loro destino, ignorate e dimenticate. Ci auguriamo vivamente che anche altri comuni seguano un esempio così civile e di grande progresso sociale e culturale.
La sensibilità verso le sofferenze animali è davvero molto limitata nel nostro paese, considerato progredito: constatare che esistono uomini che si battono per i loro diritti, fa sperare che, forse, si possa aprire uno spiraglio anche per chi non ha nessuna arma di difesa, tranne l'aiuto della nostra voce.
Siamo estremamente compiaciuti per il messaggio etico e morale che sarà d'insegnamento anche per coloro che, purtroppo, guardano al mondo animale per il solo ed esclusivo profitto che possono trarne.
Un meticcino randagio e sofferente, condannato ad una morte atroce, grazie a voi tutti, oggi può scodinzolare felice e con pazienza ed amore riacquisterà fiducia nell'uomo.
Siamo consapevoli che è un compito gravoso dare risposta immediata alle aspettative della collettività, alla risoluzione di penose realtà simili a "guerra non dichiarata" contro i più deboli ed indifesi che, come l'uomo, hanno il sacrosanto diritto alla vita ed al rispetto.
Questa dolorosa storia, in cui la vittima è stata un essere indifeso ed innocente, ha colpito in modo particolare altri piccoli esseri innocenti del mondo animale, appartenenti al genere umano.
Tutti gli alunni della scuola Sabbioni di Crema hanno pianto, trepidato, pregato e sperato per la salvezza di Baffo ed ancor prima della sua cattura, Le hanno inoltrato la richiesta di adozione del piccolo cagnolino.
I bimbi non mentono, i bimbi esprimono i loro sentimenti al di là dei rigidi canoni che regolamentano la vita degli adulti. In questo loro desiderio c'è tutto l'amore, il più casto e puro e siamo certi che ha raggiunto il suo cuore, così come ha raggiunto il nostro.
Tutti noi ora siamo in trepida attesa per la sorte del piccolo cagnolino preso in carico da Lei e affidato provvisoriamente all'associazione Amici Miei che sta seguendo il corso della sua salute.
Vorremmo a questo punto chiederle un ulteriore gesto di grande nobiltà d'animo, che solo pochi umani sono in grado di compiere.
I bambini della scuola elementare di Sabbioni di Crema, vorrebbero poter abbracciare il loro beniamino alla cui notizia di liberazione, hanno gioito ed esultato. Sarebbe un finale fra i più teneri e felici che si possa desiderare in un mondo in cui solo la materialità delle cose non da più spazio ai sentimenti.
Il suo gesto proverebbe che le favole esistono ancora, ma che pochi umani hanno il potere di tradurle in realtà.
L'amore non ha frontiere, le cure attualmente prestate a Baffo sono giù un lieto fine ma vorremmo pregarLa di non privare i bimbi di questo sogno.
La loro gratitudine, il rispetto ed il ricordo che avranno di Lei e di Mogoro tutta sarà il premio più grande. Giovani anime che un domani saranno uomini nella nostra società, migliori o peggiori in base all'esempio che avranno ricevuto. Lei arricchirà il loro bagaglio culturale.
RinnovandoLe i nostri ringraziamenti e nella speranza che ciò avvenga ci scusiamo per aver abusato del suo tempo.
Restiamo in fiduciosa attesa di poter veder avverarsi questa storia a lieto fine.
GRUPPO BAIRO Onlus
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L'UNIONE SARDA - 17 MARZO 2004
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dalla Mailing list di Bairo - 17 marzo 2004 |
da Daniela da Roma:
Vorrei pregare gli iscritti di inserire il loro commento nell'apposito spazio messo a disposizione dall'Unione Sarda.
Per quanto mi riguarda l'ho già fatto con il testo seguente e prego Bairo di pubblicare il mio nome e cognome per dimostrare all'anonimo di turno che le sue minacce non costituiscono alcun motivo di timore per chi agisce nella legalità ed in nome della giustizia.
E' riprovevole questo mercanteggiare un randagio al posto di un altro da parte del sindaco G. Pia. Mi sorge il dubbio che tutta la coreografia organizzata per la cattura di Baffo sia stata montata più per orgoglio ferito che per reale compassione e civiltà. O, magari, la verità è ancora un’altra…..il sindaco ha semplicemente eseguito delle disposizioni impartitegli dall’alto per chiudere la storia nel tentativo di tutelare il buon nome dei sardi all’estero. E’ impossibile nascondere la verità dietro ad un dito…per meglio dire...."al recupero psicofisico di Baffo in Sardegna" presso l'associazione animalista Amici Miei, peraltro spuntata per magia solo dopo le insistenti richieste d'intervento di tutta Italia e totalmente assente quando il cane girovagava con il collo insanguinato costretto da un laccio metallico. Diciamolo chiaramente, Baffo sarebbe morto se la sua storia fosse rimasta sconosciuta. Nasce spontaneo ipotizzare che sia una presa di posizione per una forma di vendetta quella di negare l'adozione di Baffo ai bimbi della scuola Sabbioni di Crema. Questa forma di rivalsa nei confronti di coloro che hanno dato voce alla sofferenza di Baffo è semplicemente disgustosa! Il sindaco Pia, con il suo attuale comportamento, mette a nudo la sua assoluta assenza di sensibilità e sta manifestando la sua vera essenza. Sta penalizzando contemporaneamente i bimbi ed il cagnolino: - i primi, colpevoli solo d'innocenza, purezza ed amore, sono angosciati e depressi perché "qualcuno" sta uccidendo il loro sogno. - il secondo, inizialmente vittima innocente di un delinquente, attualmente vittima degli umori di un sindaco, viene costretto a vivere dietro le sbarre di un canile. E triste constatare l'indifferenza e la facilità con cui un adulto, per giunta un'autorità per eccellenza, stia giocando con i sentimenti dei bambini colpendoli direttamente al cuore. Gli elogi manifestati cadono nel nulla, assumono i contorni di meriti immeritati. La solita triste, vergognosa e disumana storia della vittoria dei più forti sui deboli. Vi sarei estremamente grata se pubblicherete il mio messaggio.
Daniela Romagnoli Gruppo Bairo Onlus
Ciao a tutti Winny
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LA VOCE DI CREMA – 18 MARZO 2004
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Scusate se insisto. Ma quando una bella storia rischia di concludersi in modo triste, inutilmente triste, proprio non riesco ad archiviarla. Sto parlando della storia del cane Baffo e dei ragazzi di IV della scuola elementare Sabbioni di Crema. Ricordate? Durante un corso di educazione al rispetto dell'ambiente e del mondo animale, che prevedeva anche la lettura in classe di articoli su vari temi, i bambini erano rimasti colpiti dalla vicenda di un randagino riportata dall'Unione Sarda. In un paese in provincia di Oristano, Mogoro, un meticcio focato vagava da giorni con un pezzo di ferro stretto attorno al collo, che rischiava di strozzarlo. I bambini avevano scritto un accorato appello al sindaco, Gianni Pia, pregandolo di salvare il cagnolino. Dopo avvistamenti e tentativi, Baffo era stato finalmente preso, salvato e affidato al canile di Ghilarza, gestito dall'associazione Amici miei. Gli scolaretti di Crema avevano riscritto al sindaco, ringraziandolo e chiedendo di poter adottare il loro amico Baffo. "Per ora è opportuno che Baffo completi la sua riabilitazione psico-fisica in Sardegna - ha risposto il sindaco sul quotidiano sardo -. Non vogliamo fare un torto agli alunni di Crema. Anzi siamo pronti a dare in adozione un altro cane randagio". Ma i bambini questa decisione non l'hanno proprio capita. Baffo è già un po' "loro": per lui si sono mobilitati, hanno trepidato, sperato, e l'hanno salvato. Per questo, ora, vorrebbero adottarlo. L'hanno capito bene, invece, le lettrici e i lettori che mi hanno scritto, invitandomi a trovare un modo per dare una mano agli scolaretti di Crema. E allora, perchè in tanti non scriviamo una e-mail, civile e gentile, al sindaco Gianni Pia, invitandolo a esaudire questo piccolo desiderio di venti bambini di nove anni? Non è un capriccio, il loro. Sarebbe bello se potessero iniziare con una speranza esaudita il cammino nel mondo dei "grandi". Ecco l'indirizzo [email protected] (io ho già fatto!). Laura Accordino |